di Giulietto Chiesa - 6 novembre 2010
La notizia del giorno, che non
avete trovato sulle prime pagine dei giornali, è questa: gli Stati Uniti
d'America hanno iniziato le pratiche di fallimento.
Senza dirlo esplicitamente, ma si capisce lo stesso.
Come?
La Federal Reserve, cioè la Banca Centrale americana, annuncia
l'"acquisto" di 600 miliardi di $. Lo chiamano acquisto (purchase) in
termine tecnico, ma si deve leggere "stampa".
Se, a questi, si aggiungono (e occorre farlo, perchè sono a bilancio) i circa 800 miliardi già stampati per salvare le banche americane dal tracollo, si arriva a un trilione e 800 miliardi di dollari.
Una creazione di moneta che non ha precedenti nella storia di tutti i tempi.
Perchè lo fanno? Bastino alcune cifre. Nel 2007 la Cina comprava circa la metà (esattamente il 47%) delle nuove emissioni di cedole americane. Nel 2008, in piena crisi finanziaria, la Cina aveva ridotto della metà, al 20% circa. L'anno scorso gli acquisti cinesi si sono drasticamente quasi azzerati. Eravamo al 5%.
In queste condizioni non c'è più modo per pareggiare la bilancia commerciale degli Stati Uniti.
Con un debito di queste dimensioni bisogna inoltre mettere a bilancio 300 miliardi di interessi annui da pagare. Come? Non lo sa nessuno.
Stiamo cominciando a bollire. Il che significa, appunto in termini economici e sociali, l'inizio del collasso.
A quelli che annunciavano l'imminente fine della crisi, la ripresa economica, una nuova crescita del PIL, va ora ricordato che mentivano, probabilmente per stupidità.
Quelli che ci hanno creduto o non se ne sono accorti si dovrà avvertirli affinchè si preparino a una decrescita ravvicinata e, quindi, drammatica.
Quando Larry Summers (uno dei principali bancarottieri intellettuali e pratici del pianeta) fu chiamato da Barack Obama per entrare nel suo governo, disse (bancarottiere ma non stupido): "Quanto tempo il maggior debitore del mondo potrà continuare a essere la massima potenza?"
E l'America, ex impero che non lo sa ancora, mandando a quel paese Obama, dimostra che non intende rinunciare alla sua posizione dominante. Un bel guaio per tutti, perchè l'America non può più imporre la sua volontà, proprio in quanto non è più un impero. Questo dice che loro sono in bancarotta e noi tutti siamo nei guai, e fino a che la lasceremo fare, ne pagheremo le conseguenze.
Tratto da: megachipdue.info
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