di Giovanna Maggiani Chelli - 3 agosto 2008
Uno dei cinque punti
dell’ormai famosissimo “papello” di Salvatore Riina, elenco di
richieste allo Stato, era la revisione del processi.
Attraverso soggetti
condannati per associazione mafiosa e attraverso stragi del passato ,
delitti per i quali del resto i rei sono a spasso, si tenta di dare
alla mafia ciò che voleva con il tritolo di via dei Georgofili il 27
Maggio 1993 .
La revisione dei processi
anche per mafia, sono l’ultimo baluardo da espugnare in
quell’elenco di richieste mafiose che conteneva la “lista della
spesa” di “cosa nostra” ,imposta sulla pelle dei nostri
parenti.
Cosa strana però ,è che
lo Stato non ha ancora risarcito le vittime di via dei Georgofili
che sono andate in causa civile contro il boss dei boss.
Eppure era l’unica
risposta seria da dare ai mafiosi:
- togliere loro i beni
guadagnati sulla nostra pelle mentre andavano a braccetto con parte
della politica , delle istituzioni , della classe dirigente
dell’industria e delle gerarchie ecclesiastiche, per darci una
migliore qualità di vita viste le conseguenze che abbiamo pagato per
questo Paese, che fa finta di nulla e parla del sesso degli angeli.
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