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Chiesa: Il capitalismo globalizzato: dal dollaro al tunnel |
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di Giulietto Chiesa - 7 aprile 2009
Postille al vertice del G-20 di Londra, numero due di una serie che si annuncia lunga, ma anche travagliata. Queste hanno l’aria di essere le convulsioni del capitalismo globalizzato, quello che, secondo Giorgio Ruffolo, ha “i secoli contati”.
In questo, nei guai, le leggi del mercato non regnano, e comunque,anche se a parole le si richiama, non funzionano. Se si stanazionalizzando tutto è, per esempio, perché la mano invisibile delmercato non ha funzionato. Era, ed è, una struttura parossistica, e unpo’ folle, basata su assunti palesemente falsi, a cominciare dal piùassurdo di tutti, consistente nell’illusione di una crescita indefinitadell’economia e del profitto. Assurda come l’idea che un sistema finitodi risorse, qual è il nostro pianeta, sia in grado di crescereindefinitamente in forma geometrica.
Queste convulsioni avvengono nel corso della nostra vita, la segnerannoindelebilmente. Ci tocca, purtroppo, di assistervi in diretta lasciandoda parte – per chi l’ha avuta - ogni nostalgia per i trionfi di quellaglobalizzazione che avremmo dovuto guardare con angoscia, se viavessimo visto gli effetti mortali, per l’Uomo e per la Natura, cheessa implicava.
L’avverbio “purtroppo” va usato perchè queste convulsioni ciminacciano. Minacciano i più deboli, che saranno i primi a pagarne glieffetti.
Le cifre fornite dalla Banca Mondiale dicono che, come conseguenzadella depressione in corso, “altri” 22 bambini moriranno, in più,ogni ora, nel corso del 2009. Morti addizionali. Per soprammercato.
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