di Dora Quaranta – 12 febbraio 2009
Palermo. Si è aperto ieri il processo d’Appello contro Francesco Spadaro, Lorenzo D’Aleo, Giovanni Di Salvo accusati di aver tentato di imporre il pizzo alla Antica Focacceria San Francesco.
I legali di Spadaro hanno avanzato alla Corte la richiesta di
acquisizione agli atti del processo del certificato del casellario
giudiziario e dei carichi pendenti di Vincenzo Conticello, imprenditore
divenuto simbolo a Palermo dell’antiracket. La stessa richiesta era
stata avanzata in primo grado, ma era stata respinta dai giudici perché
ritenuta irrilevante. I legali intendono dimostrare l’inattendibilità
di Conticello a causa del patteggiamento di una condanna per bancarotta
e truffa risalente al 2002 e riguardante un’altra attività
imprenditoriale.
Ieri la prima sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da
Salvatore Scaduti, ha deciso di accogliere la richiesta dei legali di
Spadaro.
In primo grado Francesco Spadaro ha ricevuto una condanna a 16 anni,
Lorenzo D’Aleo a 10 anni e mezzo, Giovanni Di Salvo a 13 anni. In
Appello Vincenzo Conticello è parte civile insieme ad una serie di
associazioni i cui avvocati si sono opposti all’acquisizione dei
precedenti di Conticello.
PRECISAZIONE
Il sottoscritto Avv. Salvatore Forello, legale di fiducia del sig. Vincenzo Conticello, ai fini di una più chiara comprensione dei fatti, rileva quanto segue:
la circostanza che la Corte di Appello abbia deciso di acquisire il certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti, nulla ha a che vedere con la trasparenza dimostrata dalla persona offesa nel corso del giudizio di primo grado.
Il sig. Conticello, infatti, nel corso della istruttoria dibattimentale, ha avuto modo di chiarire, in maniera puntuale e senza alcuna esitazione, di avere trascorso un breve periodo in carcere (nel corso del quale ha conosciuto il Seidita Vito) e di avere patteggiato in ordine ad una fattispecie di truffa e bancarotta, con l'applicazione di una ammenda; per tali motivi, in quella sede, non si è ritenuto necessario acquisire tali documento.
Dal primo grado di giudizio, pertanto, emerge una posizione del Sig. Conticello assolutamente collaborativa e volta ad agevolare la ricerca della verita' .
Si è comunque convinti che l'analisi dei certificati de quibus non potrà che rafforzare la credibilità e l'attendibilità del Sig. Conticello, in quanto da questi non potrà che rinvenirsi una ulteriore conferma che la persona offesa ha sempre dichiarato -nel corso del processo- solo ciò che è realmente accaduto.
Palermo, 12.02.2009
Avv. Salvatore Forello
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