di Nicola Tranfaglia - 27 gennaio 2010
Più di una volta mi è successo di pensare alla grande contraddizione che caratterizza il nostro paese: tra i più antichi e ricchi di storia dell’Europa e del mondo occidentale ma sempre più dimentico della propria storia, incurante di ricordare...
...il passato anche recente, proteso a un futuro incerto e carico di ombre.
Oggi, per una legge dello Stato approvata 10 anni fa da un governo di centrosinistra, si celebra il Giorno della Memoria istituito per ricordare le dittature non solo fasciste del 900. Ci saranno discorsi e dibattiti, film e spettacoli teatrali sulla deportazione nazista e sull’universo concentrazionario. La Giornata è, non a caso, proprio quella in cui nel 1945 le armate sovietiche raggiunsero il lager di Auschwitz e liberarono i prigionieri ancora vivi. I giovani sanno poco o nulla di quello che è successo durante la seconda guerra mondiale in Europa. A scuola si parla poco di quegli anni e all’università ancora di meno. Poco se ne parla alla radio e in tv. Eppure l’Italia è stata in quel periodo al centro della storia europea. Siamo stati noi italiani per primi, nel vecchio continente, a vedere il crollo di una democrazia liberale e cadere in mano al movimento fascista di Mussolini. Negli anni successivi, quel movimento si è prima trasformato in un vero e proprio partito e ha precipitato il paese in una dittatura moderna e feroce che ha dominato per oltre vent’anni, ha aiutato con forza il movimento nazionalsocialista di Hitler in Germania e alla fine degli anni 30 è entrato in guerra al fianco dei nazisti contro l’Urss, le democrazie occidentali e gli Stati Uniti. L’alleanza tra l’Italia fascista e la Germania nazista non è stata né un incidente né un

Tratto da: l'Unità
< Prec. | Succ. > |
---|