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Intervento di Salvatore Borsellino - Palermo 7 marzo 2009 |
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"Io devo innanzitutto contestare una cosa, cioé che l´informazione in Italia faccia effettivamente informazione.
Sicuramente delle informazioni ci sono, ma io mi chiedo perché io trovo
su tutti i giornali pagine e pagine sul processo alla Franzoni,
resoconti sul processo Meredith, su questo tipo di processi che colpiscono l´opinione pubblica.
Non trovo invece sui giornali altri processi che si svolgono in questo momento e di cui invece non si sa assolutamente nulla.
Io mi chiedo perché per trovare certe notizie devo leggere il libro
("Colletti sporchi" , ndr) di Luca Tescaroli e per fortuna che questo
libro esiste. Peró purtroppo lo leggeranno solo centomila o
duecentomila persone e gli altri quaranta milioni di persone queste
cose non le sapranno. Mi succede quando vado in giro per l´Italia di
parlare di ALFA e BETA e la gente non sa chi sono nonostante esistano
dei processi in cui di ALFA e BETA o AUTORE UNO ed AUTORE DUE si é
parlato. Quando adopero queste sigle la gente non li riconosce e non sa
a chi si riferiscono nonostante ci siano delle sentenze di
archiviazione nelle quali a proposito di ALFA, cioé del nostro
presidente del consiglio, si é accertato quelli che sono stati i suoi
contatti con la criminalitá organizzata e la mafia.
Sono quei contatti e quei rapporti che poi hanno portato alle stragi
del ´92 ed hanno fatto sí che i colletti citati in questo libro,
“Colletti sporchi”, siano sporchi di sangue: non sono sporchi soltanti
di economia e finanza, sono sporchi di sangue. Oggi noi viviamo in una
Repubblica che é la diretta conseguenza delle stragi del ´92 che sono
state funzionali a quello che é oggi l´equilibrio politico in Italia.
Questa é purtroppo la triste realtá.
Io prima leggevo La Repubblica ed adesso non riesco piú a leggerla
perché se compro il Corriere della Sera o La Repubblica – non dico
addirittura Il Foglio – mi sembra di leggere sempre lo stesso giornale.
Certe notizie vengono occultate e proprio non le si trova. La
Repubblica ha una parte a Palermo in cui si parla effettivamente di
criminalitá organizzata. Se compro quello stesso giornale a Milano di
quelle cose non parla assolutamente. Dei processi che sono in corso in
Sicilia di cui si trova nei resoconti della redazione palermitana non
si trova traccia nei resoconti della redazione nazionale. Forse che la
criminalitá organizzata é una cosa che interessa solo la Sicilia? Forse
viviamo ancora in questa illusione che interessa la Sicilia e basta
quando c´é un paese vicino a Milano che viene chiamato “Platí due”
perché ormai praticamente le famiglie delle ´Ndrine si sono trasferite
in massa da quelle parti perché é lí che l´economia puó essere drogata
ed é lí che si possono riciclare i capitali? Questa é una cosa che io
non capisco.
Sembra quasi che siamo ritornati ai tempi del MINCULPOP in cui c´erano
le veline con cui si distribuivano le cose che si dovevano stampare.
Oggi c´é questa altra cosa che si chiama IL VELINO che spesso dá
l´imbeccata agli altri giornali e che a sua volta é imbeccato dai
servizi segreti italiani, quelli stessi servizi che avevano la loro
base al castello Utveggio nel quale, e potrebbe essere provato se certi
processi fossero andati avanti, esisteva la sede del SISDE e dal
quale, io ne sono certo, é stato azionato il detonatore che provocó la
strage di Via D´Amelio. Di altre cose non si legge.
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