12 luglio 2011
Palermo. Il pm della dda di Palermo Annamaria Picozzi ha chiesto pene comprese tra 4 anni e 6 mesi e 21 anni per 12 tra boss e prestanomi mafiosi.
Alla sbarra, tra gli altri, l'intera famiglia Madonia, per anni a capo del mandamento palermitano di San Lorenzo, e alcuni componenti della famiglia Di Trapani, imparentata con quella dei Madonia. La pena più alta, 21 anni, è stata sollecitata per i fratelli Antonino, Giuseppe e Aldo Madonia a cui il pm ha contestato l'aggravante del ruolo di vertice nell'organizzazione. Diciotto anni sono stati chiesti per il quarto fratello Salvino, killer dell'imprenditore Libero Grassi, e per il cognato Nicolò Di Trapani e Masimiliano Lo Verde. Gli ultimi due rispondevano, oltre che di mafia, di intestazione fittizia di beni. Come prestanomi erano imputati anche Amalia e Giuseppina Di Trapani, Rosa Prestigiacomo, Rosa Sgroi, suocera di Salvo Madonia e il fratello Vincenzo Sgroi. Alcuni avrebbero gestito attività come il bar vicino all'ospedale Villa Sofia per conto dei Madonia altri si sarebbero intestati beni di proprietà del clan. Per il vigile urbano Antonino Corsino, imputato di rivelazione di segreto d'ufficio, sono stati chiesti 4 anni e 6 mesi. La requisitoria che ha ricostruito il ruolo criminale dei Madonia è durata 3 udienze. Il processo è stato rinviato al 19 settembre per le arringhe.
ANSA
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