da megachipdue.info - 13 novembre 2010
Un
articolo comparso su «la Repubblica» racconta in modo esemplare come
funziona il "soft power" di un impero, ossia come si esercita l'egemonia
attraverso l'uso di leve culturali lunghissime.
Quanti best seller, quanta parte del mercato delle idee, quante fortune artistiche sono innescate dalle leve e i guinzagli lunghi del potere, disposto per perpetuarsi a farsi perfino occasionalmente contestare?
La Redazione.
da repubblica.it.
Pollock, Rothko e Motherwell non lo sapevano, ma la loro corrente fu sostenuta dall'intelligence americana negli anni 50 e 60. Lo rivela l'ex funzionario dell'agenzia Donald Jameson, che spiega anche il perché: bisognava rilanciare l'immagine degli Usa dopo il maccartismo.
Jackson Pollock, Robert Motherwell, Willem de Kooning, Mark Rothko.
Per niente facili e anche scandalosi, i maestri dell'Espressionismo
astratto. Corrente davvero controcorrente, una spallata alle certezze
estetiche della società borghese, che però aveva dietro il sistema
stesso. Perché, per la prima volta, trova conferma una voce circolata
per anni: la Cia finanziò abbondantemente l'Espressionismo astratto.
Obiettivo dell'intelligence Usa, sedurre le menti delle classi lontane
dalla borghesia negli anni della Guerra Fredda. Fu proprio la Cia a
organizzare le prime grandi mostre del "new american painting", che
rivelò le opere dell'Espressionismo astratto in tutte le principali
città europee: "Modern art in the United States" (1955) e "Masterpieces
of the Twentieth Century" (1952).
Donald Jameson, ex
funzionario dell'agenzia, è il primo ad ammettere che il sostegno agli
artisti espressionisti rientrava nella politica del "guinzaglio lungo"
(long leash) in favore degli intellettuali. Strategia raffinata:
mostrare la creatività e la vitalità spirituale, artistica e culturale
della società capitalistica contro il grigiore dell'Uonione sovietica e
dei suoi satelliti. Strategia adottata a tutto campo. Il sostegno
della Cia privilegiava riviste culturali come "Encounter", "Preuves" e,
in Italia, "Tempo presente" di Silone e Chiaromonte. E forme d'arte
meno borghesi come il jazz, talvolta, e appunto, l'espressionismo
astratto.
I fatti risalgano agli anni Cinquanta e Sessanta,
quando Pollock e gli altri esponenti della corrente non godevano di
stampa favorevole negli Usa. Per chiarire il clima nei loro riguardi,
basti qui ricordare una battuta del presidente Truman: "Se questa è
arte io sono un ottentotto". Ma proprio il governo americano, ricorda
Jameson, in quegli anni si trovava nella difficile posizione di chi
doveva promuovere l'immagine del sistema americano e in particolare di
un suo caposaldo, il Quinto Emendamento, la libertà di espressione,
gravemente appannato dopo il la caccia alle streghe condotta dal
senatore Joseph McCarthy nel nome della lotto al comunismo.
Per
fare questo, era necessario lanciare al mondo un segnale di senso
opposto al maccartismo, forte e chiaro. E di questo fu incaricata la
Cia, che in fondo avrebbe operato assecondando una sua coerenza. In quel
periodo, paradossalmente, l'agenzia rappresentava una enclave
'liberal' in un mondo che virava decisamente a destra. Diretta da
funzionari e agenti il più delle volte usciti dalle migliori
università, spesso collezionisti d'arte, artisti figurativi o scrittori
in prima persona, la Cia rappresentava il contraltare dei metodi,
delle convinzioni bigotte, della furia anticomunista dell'Fbi e dei
collaboratori del senatore McCharty.
"L'espressionismo astratto
potrei dire che l'abbiamo inventato proprio noi della Cia - dice oggi
Donald Jameson, citato dal britannico Independent - dopo aver
dato un occhio in giro e colto al volo le novità a New York, a Soho.
Scherzi a parte avemmo subito molto chiara la differenza.
L'espressionismo astratto era il tipo di arte ideale per mostrare
quanto rigido, stilizzato, stereotipato fosse il realismo socialista di
rigore in Russia. Così decidemmo di agire in quel senso".
Ma
Pollock, Motherwell, de Kooning e Rothko sapevano? "Naturalmente no -
chiarisce Jameson - gli artisti non erano al corrente del nostro gioco.
E' da escludere che tipi come Rotkho o Pollock abbiano mai saputo di
essere aiutati nell'ombra dalla Cia, che tuttavia ebbe un ruolo
essenziale nel lancio e nella promozione delle loro opere. E
nell'aumento vertiginoso dei loro guadagni".
Fonte: repubblica.it
Tratto da: megachipdue.info
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